Sulla
copertina del loro disco precedente
(prodotto con Franz Di Cioccio della PFM), venivano musicate poesie
di autori come
Montale, Quasimodo, Pasolini, Caproni, Luzi ...
suonavano con loro Paolo Fresu, Manuel Agnelli, Emidio Clementi, Roberto
“Freak” Antoni...
in copertina la poetessa ALDA MERINI a seno nudo...
Oggi
si ripresentano con un disco altrettanto coraggioso e fuori dagli
schemi che,
attraverso la scelta delle “Produzioni dal basso”,
racconta la crisi “totale” del nostro paese:
in copertina un'immagine satellitare dell'Europa, con l'Italia...
spenta, al buio...
all’interno anche…
un brano dedicato al “prete da marciapiede” don Andrea
Gallo
e la testimonianza della blogger aquilana Anna Pacifica Colasacco...
ALTERA
presenta
ITALIA SVEGLIA!
note per destare un paese – pt. 1
"Produzioni dal basso"
Distribuzione: Venus
Data di uscita: 2 giugno 2012
Il disco svela “Il primo segreto di don Andrea Gallo”
(il prete “da marciapiede” della Comunità di S.
Benedetto al Porto GE,
citato da A. Celentano a Sanremo... OSPITE SPECIALE in voce e... video)
"... il vero fascismo è proprio questo potere della civiltà
dei consumi che sta distruggendo l’Italia. Questa cosa è
avvenuta talmente rapidamente che, in fondo, non ce ne siamo resi
conto..." (Pier Paolo Pasolini)
IL DISCO:
“Italia sveglia!” è un invito potente a contrastare
l'immobilismo, ad impegnarsi per sognare e “cercare” un
paese diverso e migliore... Un provocatorio contributo da "liberi
cittadini", prima che da musicisti... Un album digipack diviso
in due parti, che è anche un vero e proprio "librino"
sul tema, con una grafica da block notes che racchiude le 12 pagine
del booklet, quasi tutto di testo; una traccia rom (un cortometraggio
di 15' minuti, visibile su PC) completa un progetto di contaminazione
azzardato e coinvolgente. "Italia sveglia!" costituisce
un "punto a capo" sull'attualità del nostro paese,
ma è soprattutto un invito a 360° a contrastare le paure
e l'anti-politica inutile, a rimboccarsi le maniche... a partire da
L'Aquila, con la voce della blogger Anna Pacifica Colasacco che chiude
l'album, descrivendo la situazione della sua città. Imprescindibile
la presenza dell'ospite speciale don Andrea Gallo, per la band “simbolo
ed esempio di ciò che resta dell'Italia migliore perduta”,
che interviene in voce, “circondato” idealmente da tutta
la band, nella canzone che racconta le sue origini. “Resiste”
anche la “poesia elettrica” tipica della band, con i versi
distorti e cantati, del poeta 80enne Bruno Rombi, tradotto in mezzo
mondo e curiosamente non ancora del tutto compreso nel nostro paese.
L'album è stato registrato, missato e masterizzato al Green
Fog Studio GE (Tre allegri ragazzi morti, Perturbazione, Meganoidi,
Marti, ecc.) da Mattia Cominotto; la grafica, da un'idea della band,
è stata curata amichevolmente dall'artista contemporaneo Enrico
Musenich (www.facebook.com/musenich). Il disco appoggia, con logo
in copertina, la campagna per i diritti di cittadinanza "L'Italia
sono anch'io" (www.litaliasonoanchio.it). L'album si muove liberamente
attraverso il filo della memoria, prendendo come riferimento imprescindibile
i fatti del dopo terremoto a L'Aquila ed il suo futuro "non pervenuto".
Il disco è infatti dedicato agli abitanti de L'Aquila, "ingannati
ed abbandonati come la loro città" ed agli "Angeli
del fango", le migliaia di ragazzi che spontaneamente hanno ripulito
Genova dal fango dell'alluvione del novembre 2011. Per Altera "sono
i ragazzi come loro l'ultimo rivolo di speranza di questo paese".
Non a caso nel retro copertina non compare la canonica immagine del
gruppo ma una foto di 10 ragazzi e ragazze sporchi di fango. La 2a
parte del progetto, proseguirà e concluderà le "note
per destare un paese".
LE CANZONI:
01 - "Italia sveglia!" è il brano "universale";
"fotografa" con ironia le paure nostrane, invita a reagire
e nel ritornello chiarisce le intenzioni: "Se il governo se ne
frega, pensaci tu, se la tv ti frega, fattela tu..."). Un riff
aggressivo che si “inchioda” in testa, la cassa in quattro,
il ritornello da cantare e... un grido liberatorio all'improvviso...
che è necessità, bisogno, urgenza.
02 - "Anche questi son sardi" è una poesia dello
scrittore 80enne Bruno Rombi (tradotto in più continenti ma
non ancora del tutto compreso in Italia), trasformata in canzone:
scritta per la sua terra nel 1965, parla adesso universalmente di
identità, territorio e lavoro che non rispetta l'uomo... e
dei ragazzi italiani che devono andare all'estero per trovare un futuro
negato nel loro paese... Tra chitarre che raschiano le parole e l'elettronica
che le costringe all'oggi.
03 - "Mi hanno rubato il prete" racconta fatti genovesi
poco noti, che svelano “Il Primo segreto di don Andrea Gallo”
(ospite in voce): le sue origini, l'avvio del suo percorso di uomo
e di cristiano che dedicherà l'intera esistenza agli ultimi.
02.07.1970: un intero quartiere scende in piazza spontaneamente, per
protestare contro l'allontanamento di un giovane viceparroco da parte
della Curia... Suoni caldi, vissuti... come la storia straordinaria
che vanno a raccontare.
04 – "La bandiera" è un viaggio nella storia
italiana del dopoguerra, un omaggio a Pertini ed a Pasolini, con le
loro voci nel brano. "Comandante partigiano... ho visto la tua
bandiera, verde bianca rossa... diventare nera..." è la
porzione di un dialogo amaro, immaginario, con il "Presidente
di tutti gli italiani", mentre Pasolini parla della "società
dei consumi". Un "distillato" di Resistenza allo stato
puro, al di fuori dell'inutile e fallimentare retorica celebrativa,
tra cenni dell'inno nazionale e di una festa popolare mancata e attesa
da tempo.
05 – "L'Aquila: così si uccide una città
(Italia sveglia reprise)" è una testimonianza "sonorizzata"
della blogger aquilana Anna Pacifica Colasacco sui fatti incredibili
del dopo terremoto, con un testo tratto dal suo blog http://miskappa.blogspot.com,
da lei interpretato. Parole affilate, ruvide, disperate, intense...
vive come è possibile esserlo in quel "non luogo",
oggi. Con l'unico finale possibile ed auspicabile: "Italia sveglia!".
TRACCIA VIDEO: "Mi hanno rubato il prete" (cortometraggio
di Stefano Bruzzone e Monica Pinna, 15' 32"). I fatti narrati
nella canzone visti attraverso le foto testimoniali d'epoca di Giorgio
Bergami, i giornali del periodo che ne parlarono (tra essi "Le
Monde", "L'Espresso", ecc.), chiacchierando con don
Gallo nello stesso quartiere, cambiato dopo 40 anni grazie alla riscoperta
di quei fatti. E dopo i titolo di coda... la storia continua. “Il
Primo segreto di don A. Gallo” è così del tutto
svelato.
APPROFONDIMENTI SUL PROGETTO:
Un progetto ideato e coordinato da Stefano Bruzzone - testi: S. Bruzzone
tranne “Anche questi son sardi” di B. Rombi tratti da
"Canti per un'isola", ed. Sardatellus GE 1965) e “L'Aquila:
così si uccide una città” di Anna P. Colasacco;
musiche: Davide Giancotti; arrangiamenti; produzione: Altera
“Un paese... in nero, spento, che ha paura. E' l'Italia di oggi...
rassegnata, apatica, smarrita in una crisi che è anche e soprattutto
sociale, civile e culturale. Come ci siamo arrivati? Come ripartire?
Questo disco contiene una manciata di canzoni a tema e le riflessioni
che ne sono venute fuori: la prima parte di un percorso per provare
a pensare, forse a... sognare un paese diverso... “ (dal retro
copertina).
La band si chiede: “Cosa siamo diventati? Come è potuto
accadere?” Cita “la necessità di “deberlusconizzare”
gli italiani” e la colpa più grande del Cavaliere: “AVER
APERTO I CANCELLI DEL PEGGIO DELL'INTERO PAESE”. Altera ha la
volontà di affermare, controcorrente, che "la politica,
quella vera, può essere meravigliosa" e che "possiamo
smetterla di lamentarci di ciò che non riceviamo dalle Istituzioni
ed iniziare a dare il nostro contributo, con il trasformare il luogo
comune “questa città non dà niente” in ...
“cosa dai tu alla tua città?”
Il "librino sul tema": è un "punto a capo"
sulla crisi, mentre la 2° parte del progetto, entrerà nel
vivo delle scelte “da fare” ... Questo disco fissa già
alcuni punti:
- la nascita di un partito moderno, progressista, con un programma
basato su parti specifiche della Costituzione da realizzare
- l'esempio di un "esperimento sociale", vissuto personalmente
da membri del gruppo (nel quartiere genovese del Carmine, a seguito
della riscoperta
dei fatti legati ad un giovane don Gallo), da ripetere e mettere in
circolo
- un' idea da "Pasolini della politica”: “spostare
i finanziamenti TAV a favore della ricostruzione de L'Aquila, per
iniziare a saldare il debito che il paese
ha con quella città”
-
per lo stesso motivo, al prossimo turno di una città italiana
Capitale Europea della Cultura (2019), candidatura unica de L'Aquila.
Un' idea da "Pasolini della politica”: “spostare
i finanziamenti TAV a favore della ricostruzione de L'Aquila, per
iniziare a saldare il debito che il paese ha con quella città”.
Le ultime righe del booklet chiariscono l'impostazione della 2°
parte che sarà più aggressiva sotto tutti punti di vista:
suoni, testi, scritti, copertina: “E' giusto che di fatto oggi
siano i mercati e le banche a decidere il destino di un paese? C'è
bisogno di nuova Assemblea Costituente, un reset, un nuovo Risorgimento
per rifare l'Italia e provare, finalmente, a fare... gli italiani...
In “Italia sveglia! pt.2” si parlerà di ABC di
una ripartenza collettiva, tra leggi da cambiare e da fare, ruolo
della politica e della scuola, laicità dello Stato, banche,
euro & Europa, web, “intellettuale collettivo” e impegno
diretto dei cittadini...
I VIDEOCLIP:
Dal 14.05.2012 disponibile on line, come anteprima del disco, il videoclip
“Italia sveglia!”, regia di Pietro Barabino. Protagonista
un ragazzo che, inebetito... guarda la televisione in un prato. Si
alternano le immagini che vede sullo schermo, tra ballerine, venditori
e politici, a quelle dei suoi pensieri, con la gente in piazza che
protesta, mentre la band suona in mezzo all'erba, forse evocata dal
ragazzo: doppia sorpresa finale. Il videoclip è anche in versioni
sottotitolate in inglese, spagnolo, francese e tedesco.
Dal 02.06.2012 disponibile on line, in occasione della “Festa
della Repubblica”, il videoclip “La bandiera”, ancora
con la regia di Pietro Barabino. Il videoclip, introdotto dal Logo
ufficiale delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia
e girato al Museo del Risorgimento GE, ha il Patrocinio della “Ass.
Naz. Sandro Pertini” FI, la collaborazione con “Centro
Studi - Archivio P. P. Pasolini” c/o la Cineteca BO (che ha
concesso l'utilizzo di alcune rare immagini dello scrittore) e con
Mneo Archivio Italiano della Memoria MI (immagini di repertorio).
Dal 02.07.2012, disponibile on line, nel giorno dell'anniversario
dei fatti narrati dalla canzone omonima e della manifestazione genovese
(organizzata da membri del gruppo) che dal 2007 ne fa memoria, il
videoclip “Mi hanno rubato il prete”. Esso si basa sulle
immagini fotografiche di Giorgio Bergami tratte dal corto omonimo
contenuto nel cd, arricchite da altre inedite ed attuali, ampliandone
fino ai giorni nostri il significato.